lunedì 28 aprile 2014

Pigra, per essenza lei è pigra














Pigra, per essenza lei è pigra 

 veramente la pigrizia o i troppi chi o che cosa?











 in apparenza lei è felice

 è la più felice delle pigre











di tutte le materie è l'ovatta che lei preferisce

passiva, è pensierosa nella vestaglia di seta











 non sgobbona e tutti i bei ragazzi si usano

Lei se ne frega e "sculetta" con indolenza











Lei se ne frega e non si preoccupa minimamente di quello che gli altri pensano











Lei strappa le pagine di tutti i dizionari












 Lei ha solo qualche parola nel suo vocabolario











amore a terra e sonniferi, in altre parole lei si lascia andare...






















Je veux !











Non mi interessa che qualcuno mi spieghi cosa è bello e cosa non lo è.
Conosco bene ciò che mi interessa e quello che rimane indietro forse non mi serve neanche un po'.





























Accendo la Tv senza guardarla perchè ho mille cose da fare, pensare, devo scrivere una lettera e fare testamento, ma sento cosa dice ?
Niente. 
Di qualsiasi cosa tratti è tutto confezionato e preparato perchè mi possa piacere. Perchè scarti il regalo che è stato scelto per me.








Prendo la borsa, il cardigan, un calzino diverso dall' altro,scarpe comode tacco un centimetro e la prima cosa che faccio è guardare il cielo.
Di che colore è oggi ? C'è qualche nuvola ? Sarà più veloce di me a cambiare umore ?








Io voglio sentire che amo quello che faccio, voglio trovare il pane ancora caldo, guardare la gente mentre pensa, sorridere ai cani che mi fissano, camminare veloce per il piacere di farlo, senza nessuna fretta.







E' così che voglio avere a che fare con qualcuno. Senza barriere o presentazioni, perchè io dimentico sempre il nome di tutti, ma gli occhi mai. E non avrò soluzioni, ma posso voler diventare quello che sono.






Non regalatemi mai fiori recisi, puzzano di morte. Voglio trovarli con le radici nella terra oppure dipinti , stampati , verniciati sul muro, sopra i manifesti elettorali dove cambiano solo le facce, fiori con i petali uno diverso dall'altro disegnati con il pennarello sulle mani dei bambini.







Sapevo già tutto quello che mi serve. Ma spesso dimentico i capitoli importanti. 
Certi settimanali dovrebbero pagarci per essere letti, certi libri potevano risparmiarceli, la maggiorparte dei programmi è solo inquinamento elettromagnetico.







Qualche film io lo mangerei. Ma la vita è più significativa di qualsiasi capolavoro artistico.
Io voglio avere voglia di rimanere qui, e se mi passerà, allora me ne andrò via.







Oggi non è un giorno qualunque, oggi io voglio sentire che ci sono. 
Devo urlare ?
Forse invece non dirò niente di importante.
Ho fatto colazione, devo lavarmi i denti, poi mi rollerò una sigaretta e porterò via la spazzatura vestita da regina.






























Su una delle mie rose è caduto un pallone. Ha dei rami troncati ma è ancora viva.
Voglio assicurarmi di conoscere le cose per quello che sono , senza perdere tempo, senza contraffazione.










Non sempre amo il mio lavoro. 
Oggi ad esempio lo detesto. 
Dover fare i conti con concetti come "tendenza", "moda", "immagine" a volte è come dover mangiare per forza una torta a più strati che sa di plastica.








Io la lascio lì. Non mi va.
Ci sono le persone. Quello che hanno da dire. Tutto ciò che posso davvero capire e sentire è racchiuso in pochi gesti. Voglio davvero che sia tutto un gioco.