domenica 19 agosto 2012

Space Oddity






Uno dei miei amici, un ottimo spacciatore di letture interessanti mi lascia questo libro dalla copertina giallo sole.
Solitamente non amo leggere opere epistolari. Si tratti pure di Keats. Non me ne voglia. Ma trovo comunque che certi spunti  meritino attenzione. 
Cito qua e là. Mischiando tutto, come al solito. In mezzo ad un fruscio d'abiti metallici o stellati. Un po' alieni. Un po' altrove ma sempre qui, mi impegno ad afferrare qualcosa, forse l'ombra di un nesso.






Si sostiene che l'uomo non potrebbe, lui che è passaggio,legiferare sull'essere e il reale, e su ciò che è indipendentemente da lui : le stelle, il sole, Shakespeare. Quel reale, altrove, Keats l'ha chiamato essence, cercandolo.
Come se l'essere dell'uomo fosse fondamentalmente ...rapporto con l'essenza. Così sente il poeta che vive da creatura del passaggio, come colui che mantiene un terzo luogo tra l'essere e il nulla, il luogo del no-thing, che non è ancora ...il nulla.








Nothing è per Keats qualcosa che non ha esistenza di per sè, non ha corpo, non occupa lo spazio della realtà è ethereal e tuttavia si fa reale grazie all'ardore che si mette nell'inseguimento, l'aspirazione e la ricerca.



  


L'uomo aggiunge, ...è passaggio, non stazione.
E' rapporto. E il suo essere qui ed ora è legato a ciò che è a-vvenire. L'oltre che egli insegue non è nè patria nè esilio. Non è per Keats la vera casa, perchè in quell'oltre non si tratta più di abitare, forse non c'è più un abitare laggiù. La ricerca non dona un'altra patria. E' solo movimento che spinge oltre, verso ciò che non è , perchè non ha corpo, non è materia che occupi lo spazio dell'esistente.



Erica in un abito di maglia leggera lurex argento



E' con l'immaginazione che penetriamo il mondo dell'immagine. Il suo corpo, la sua figura, forma, dimensione e colore.
"Non ti ricordi di esserti figurato il volto di chi cantava più bello di quanto fosse possibile- eppure nell'intensità del momento non ti pareva così- tanto alto eri salito sulle ali dell'immaginazione... ." (lettera del 22 novembre 1817). Ma tuttavia questi caratteri non sono percepibili ai sensi come lo sono le stesse proprietà nei corpi fisici. C'è di più. L'emozione trasla, fa sì che tu possa muovere i tuoi passi altrove.





L'immaginazione non finge nè mente : è facoltà poetica. Genera l'arte, il gioco, la musica, il cinema, l'abito e la nudità, la condivisione, la rappresentazione.



 

 Nella nebbia, nell'incertezza, nello spazio siderale dell'assenza di significato, nel dubbio che quest'ultimo esista, quando il sentire non è venuto ancora incontro all'idea, che cosa accade lì? Vuol forse dire che non c'è nulla ? E' forse nulla l'affetto ? Il senso di mancanza? E' forse niente l'urgenza di riempire quello spazio con un segno, un'orma, un significato. E l'inseguimento. Questa corsa verso qualcosa da esprimere non è proprio lei ? Non è forse la domanda aperta da quel contatto ? 





Ma questo è desiderio. Lo riconosco. E il desiderio tutto può essere, ma non il niente. Non è ancora la misura dell'idea, del contenuto, della sostanza. Ma ne è già il movimento, l'impulso, il respiro.
E' già un'immagine. E' quello che siamo, vorremmo essere, come ci vedono gli altri. E' tridimensionale.






"Il timone è l'immaginazione,la fantasia le vele e l'invenzione la stella polare" (Keats, 8 ottobre 1817)
Se faccio dell'immaginazione la mia guida, mi orienterò con l'invenzione e la fantasia mi trasporterà. Lasciandomi a piedi ogni tanto, ad aspettare invano. Nei gabbiotti scoperti e sbilenchi delle fermate d'autobus senza orari. O con la gomma a terra. O incerta su dove, verso cosa, perchè andare.





« Houston, qui Base della tranquillità. L'Eagle è atterrato » 
Disse Armstrong , pochi secondi prima di fare i suoi primi passi sulla luna. Un bambino. Quel muoversi incerto dentro allo scafandro pesantissimo. La tranquillità è la prima sensazione che ci regala l'allunaggio verso l'essere. Non può che essere altrimenti, quando tutto trova coincidenza. 
Anche nel centro di un tornado c'è quiete.


Barbara nel suo tubino spaziale pronta al lancio

Della verità dell'immaginazione Keats non ha dubbi. 
"Ciò che l'immaginazione coglie come bellezza, deve essere verità", e aggiunge "sia che esistesse prima o no." Dunque l'esistenza corporea o meno dell'essere non misura la verità. La misura della verità, qui è piuttosto la bellezza : non nel senso edulcorato puramente estetico. No. Nel senso della bellezza che solo la passione può creare.




 "Ho delle passioni la stessa idea che ho dell'Amore-che sono tutte, al massimo della loro intensità, creatrici di Bellezza essenziale." ( Keats, 22 novembre 1817).






 L'incontro con il reale torna ad essere trauma. Un po' come se fosse registrato come impossibile e ci "sono impossibilità a questo mondo". Come a dire che ci sono cose su cui l'uomo non può.  E forse perchè non gli serve potere in quell'ambito. Forse è proprio grazie a questa ignoranza che torna a sè stesso. Per poi creare :   Mostrandosi.





 "Non ho altro di cui parlare se non di me stesso, e di che cosa potrei parlare se non di ciò che sento?...
Il mio essere così come mi conosco diventa sempre più importante. ... L'anima è in sè stessa un mondo e ha abbastanza da fare in casa propria. ( Keats, 25 agosto 1819)





 Quindi non possiamo. Non possiamo proprio farne a meno. Del desiderio, della passione di essere, rivelarci, lavorare da dentro verso lo spazio che è al di fuori di noi, verso l'espressione di noi stessi. Tradire questo impulso genera vuoto e sgomento. Allontanarsi da ciò che ci procura il volo, non serve. Accade, ma non ti serve. L'accellerazione cardiaca dovuta alla commozione, alla sensazione che quello che hai fatto sei tu, e quello che non hai ancora realizzato è la strada che c'è ancora da percorrere ti riporta a casa.
Mentre le stelle stanno a guardare.













  

venerdì 17 agosto 2012

Ice Scream !!!







( Dedico Il video, ma soprattutto il pezzo Sinnerman interpretato da Nina Simone a Micky...il protagonista  di Ice Scream, interpretato dall'incredibile Damiano Russo, venuto a mancare il 21 ottobre 2011 all'età di 28 anni a causa di un incidente)



Ice Scream ...sbarca in America !!!

Stiamo parlando del cortometraggio girato in Red One Camera durata 22 minuti prodotto dalla TetraKtys srl. La Creatura di Roberto De Feo e Vito Palumbo.








E' emozionante parlare di questi due. Perchè si tratta di mettere le dita fra i fili scoperti di un congegno esplosivo : è necessaria una cautela tutta speciale quando si racconta di un sogno mentre si sta avverando. Bisognerebbe essere dei fuoriclasse per entrarci dentro in scivolata senza commettere fallo. Nè prima nè dopo. In fieri, tanto per masticare la lingua dei colti.
Ice Scream è un cortometraggio italiano molto cattivo, violento. Eppure anche molto verosimile. Molto vicino alla consueta, violenta ferocia annidata nel tessuto sottocutaneo della periferia che bivacca ai margini e nel cuore delle grandi città come dei piccoli centri rurali.
 Ispirato ad un fatto di cronaca locale accaduto in quel di Catanzaro, dove un ragazzo che danneggia l'auto di un delinquente locale, viene rapito con l'aiuto di suoi due amici, torturato e poi bruciato vivo. Funny Games.
Ma quella è la realtà, senza censure. Spesso più spietata della fantasia.
 Stacchiamo senza dissolvenza su Ice Scream.





 
 E' una mattina caldissima e deserta, non c'è nessuno in giro. Micky entra in un bar per comprarsi un gelato. All'interno incontra Alex e Brando, due bulli psicopatici senza freni inibitori e completamente fuori di testa che aspettano pazientemente che una scintilla qualsiasi  possa accendere la miccia della loro follia. Sono facce di gioventù appassita male e presto in mezzo a vicoli , quartieri serra e piazze polverose sature di afa e criminalità. Sono sempre a caccia tipi come Alex e Brando, basta che ci sia da far del male. Da qualche parte, in una grande città, in centro come in periferia, qualsiasi posto può diventare "dangerous"... .
La realtà del corto è uno spaccato fumettistico animato da personaggi ritratti a tinte forti effetto Lomo e i caratteri esasperati all'ennesima, la barista senza un braccio Coccinella 2 sedotta triste e abbandonata di tale  Coccinella 1, l'ispettore svogliato e menefreghista con a seguito i due figli: un nano necrofilo e una ladra psicotica in una girandola di caricature simboliche che acquista velocità e carica a molle un finale inaspettato, esteticamente perfetto. Fortissime le influenze Tarantiniane ( tale Quentin omaggiato nella discussa Intro...che scoprirete piacevolmente sul sito del film) e i salti nel buio di Lynch nel tessuto narrativo e l'azzeccatissima fotografia che si prende cura dei particolari fino a farne elementi di contenuto.
Ribadiamolo. Questo corto fortunatamente esce fuori dagli schemi. Non c'è assoluzione riservata ad alcun personaggio. Il politicamente corretto non fa parte degli ingredienti. Alleluja !!!!!!!






Numeri. Sconcerto. Entusiasmo.
Cifre. I fatti ci dicono che dal 2009 alla sua timida ostacolata distribuzione italiana il cortometraggio ha collezionato ben 11 premi internazionali risultando il corto made in Italy più premiato di tutti i tempi ed il primo ad avere una distribuzione in Blu-Ray e DVD e ad essere venduto su ITunes, meritandosi di diritto il contratto con Premium Films per la distribuzione in oltre 20 nazioni.e con MTV per quella italiana. Tutto questo è successo grazie ad un badget di 30 mila euro e una troupe di ragazzi e due registi che c'hanno messo l'anima sputando sangue vero.
Sconcertante. Tutto questo emerge nel bel mezzo del desolante mare lunare creativo della produzione cinematografica nazionale,come il miraggio di un campo di papaveri in pieno deserto. Cosa ci accade? Perchè la qualità deve morire soffocata dai tentacoli delle fictions che si riproducono più velocemente dei Gremlins ...da quale pianeta provengono i professionisti del Target che decidono e finanziano prodotti di infima qualità che infestano la TV e le poche sale isolate che riescono a sopravvivere fagocitate dai cinema multisala ? Ma soprattutto quale giochino perverso deve rompersi  perchè la qualità non risulti più essere un'eccezione che l'estero riconosce e l'Italia disconosce? E' complesso trovare una risposta soddisfacente. Ma non importa. Avanti nonostante le strade sterrate disseminate di sassi appuntiti da percorrere scalzi.
 Nessuno può toglierci l'entusiasmo vero, urlato per un'avventura faticata, sofferta e goduta di due ragazzi italiani che sta  finalmente maturando nel progetto attuale  del  remake americano di Ice Scream.
Bene, se c'è da correre, se succede per concomitanza di merito e occasione bisogna farlo.







Roberto e Vito, 31 e 38 anni, giovani e pugliesi, a parte Vito che è campano di nascita ma barese d'adozione. All'attivo una già lunga gavetta, malgrado le difficoltà innumerevoli, la realizzazione di corti e film a basso costo forzato, perchè ad aspettare le larghe spalle dei produttori importanti poi si perde l'entusiasmo e spesso la libertà, scoprono quando le loro strade si incrociano ripetutamente di avere in comune una passione sconfinata per il cinema e che collaborare ha un buon sapore e porta ad un risultato che non passa inosservato. E all'estero hanno l'occhio lungo e una buona vista. Soprattutto in Ice Scream, questo corto dagli accenti pulp che il pubblico americano adora subito. Commentando : " Wow! Is not a typical italian short film !" mentre l'Academy Awards, quella degli Oscar, fa loro i complimenti sbigottita " I primi italiani pazzi". E pazzi lo sono davvero questi due. Pazzi del loro lavoro. Nonostante tutti gli impedimenti, i tagli, le difficoltà,








Questo in breve ciò che è successo, o meglio sta accadendo. Ed io tifo per loro. A voce alta. Mi sembra di sentirlo ciò che possono provare, e ne sono orgogliosa. Sono i nostri atleti olimpici  immersi fino al collo nel sogno americano. A cui nessuno ha regalato nulla. E non si venga a parlare di fortuna in un paese come l'Italia dove si versa più per il gioco d'azzardo che per le tasse, è avvilente. Perchè qui non si tratta di caso o buona sorte, stiamo parlando di capacità acquisite e dimostrate masticando duro lavoro, pane e cinema, e testate date a porte chiuse sprangate. Questo attualmente è ciò che succede in Italia a livello cinematografico, artistico e culturale.Ci vuole un fisico bestiale per non rimanere arenati e sfinirsi di sgomento. Una forza da elefanti. Come il loft dove soggiornano adesso a Los Angeles ribattezzato da loro Elephant House, perchè è  tappezzato di cimeli e raffigurazioni di elefanti, probabilmete molto adorati dalla precedente inquilina.

Da quando si trovano a Los Angeles Roberto e Vito curano e aggiornano una sorta di diario condiviso sull'avventura americana che li vedà impegnati nella pre-produzione per tutto l'autunno del 2012.






Appena atterrati in California , accolti dalle loro Agenti Alexia e Alexandra una veloce ottimizzazione dei primi contatti importanti. Non importa il jet leg e che sono in piedi da 24 ore, . L'attesa dell’incontro più importante, quello con Christian Halsey Solomon, (più conosciuto come produttore di American Psycho...)  provoca loro un flusso di adrenalina a getto continuo che potrebbe tenerli in piedi  un mese senza battere ciglio.
Al Blog Di Roberto si aggiunge la voce di Vito. Insieme tengono un diario di bordo per condividere con noi che li seguiamo l'emozione e l'entusiasmo per il progetto grandioso che li attende e sta per prendere forma.














" …e ad un certo punto il sangue che non sa più che strada percorrere, sembra volersi fermare anche lui a guardare, ma non può per il tuo bene. Il cuore invece, lui si che ci vede, e come un direttore d’orchestra impazzito ordina a tutto il corpo di urlare, di scatenarsi. Perché sei dove hai desiderato essere da tutta la vita, ti ricorda che per 11.315 giorni (giorno più, giorno meno), mentre eri nella tua stanza, o in quel locale con gli amici, per strada, in un negozio, mentre litigavi con la tua ragazza, mentre guardavi l’arcobaleno e sorridevi, o anche mentre piangevi, bè in realtà non desideravi altro che essere lì.
Ho 31 anni appena compiuti, ma che calcolo dovrei fare se ogni secondo l’ho passato a chiedermi se sarebbe stato possibile o no, un giorno, dire anche solo “sono qui”. Quanto fa 1 sogno moltiplicato per 60 secondi per 31 anni? Ve lo dico io, fa tante lacrime di gioia.


E così oggi, 11 Agosto 2012, io e Vito siamo andati per la prima volta nel nostro ufficio, costeggiando la collina con la scritta “HOLLYWOOD” che sin da piccoli ci chiedevamo se esistesse davvero o se fosse solo un altro effetto speciale. <<“Fermati Vito! ”>> urlo, e poi continuo <<”Il navigatore dice che siamo arrivati”>>. Ma Vito sovrappone la sua voce alla mia urlando ancora più forte <<”Ca**o Roberto guarda! Gli uffici e gli studios della Warner Bros!!!”>> . E io non posso che sgranare gli occhi, davanti probabilmente agli Studios più importanti al mondo.  Ma non c’è tempo da perdere, siamo in ritardo, alle 9.30 abbiamo un meeting per il film! E così ribadisco: <<“li vedremo al ritorno, dobbiamo trovare l’ufficio…”>>. Ma il navigatore, quasi seccato, alza la voce ribadendo quello che nel frattempo ha detto già una decina di volte <<“DESTINAZIONE RAGGIUNTA”>>.







 E’ in quel momento (in realtà un momento che se fosse durato un’eternità sarebbe anche andato bene), io e Vito ci siamo guardati negli occhi e senza necessità di aprir bocca abbiamo capito che forse era meglio stare zitti, perché tanto non sarebbero uscite parole. Si, il nostro ufficio era proprio lì. La nostra finestra affacciata proprio sulle lettere più belle del mondo: “WB”.
Così parcheggiamo l’auto ed entrando temiamo che come negli incubi quel grattacielo davanti a noi non sia del tutto reale, che magari le scale non sarebbero finite mai, o che prima dell’arrivo qualcuno ci avrebbe svegliati. Forse è  per evitare questo che abbiamo preso l’ascensore, e cavolo se lassù ci siamo arrivati.
Per molti di voi sarà solo un ufficio, per altri starò esagerando, ma concedetecelo… per noi quelle scale sono durate 10 anni. Dieci anni di pianti e sacrifici. E per l’amor del cielo sappiamo bene che quelle scale continueranno, e come se continueranno. Ma vi prego, permetteteci di goderci questo nono piano. E permetteteci di gustarci per la prima volta il sapore meraviglioso delle nostre lacrime di gioia, una gioia che non si può raccontare. "
Roberto





 ci congediamo da Roberto e Vito con l'intenzione di tornarli a trovare a breve con il trailer del film per la distribuzione americana del corto...



( Ciao Damiano... grazie, sei stato grande !!!)













domenica 12 agosto 2012

From Oakland (California)... Micol Potter.







Tanti auguri Micol...a beautiful, nice, fantastic B-day !

Oggi è il suo compleanno e ve la presento così, con una carellata di foto scattate da lei, a Oakland città in cui vive e lavora, che è, per grandezza, l'ottava città della California e il capoluogo amministrativo della Contea di Alameda che si trova sulla costa est della baia di San Francisco, annidata contro le colline di Berkeley e a contatto con ben cinque dei parchi regionali di East Bay.







Nata a Viareggio, californiana d'adozione. Fra i significati del suo nome..."Regina" e "colei che regna" li calza a pennello. Micol è una vulcanica creatura dall'energia inesauribile, il sorriso contagioso, fresco, vitale, e il desiderio di inventarsi ogni giorno una vita che abbia il gusto del primo morso che si dà ad una mela. A grandi falcate.









Sensuale, colta, minuta, molto sportiva, sguardo che punta dritto, velocità, capelli neri, poi biondi, poi verdi, poi rossi, adesso castano cioccolata, e poi è arrivata la frangetta.







E' arrivata qui nel 2007...e si è subito divertita a mischiarsi ad una generazione cresciuta a roboanti effetti speciali Hollywoodiani, ma che ha ancora voglia di stupore. Di entusiasmarsi di fronte alla novità veloce, alla realtà che cambia pelle senza nostalgia per la precedente, che vive con l'accelleratore e frena solo per avere il tempo di far tesoro di ciò che le serve veramente. L'essenza ha il suo posto ovunque. Anche dentro ad un cellophane. Che se poi è stato usato per gratinare qualcosa di prelibato in forno, magari è perfino squisita! Anche se a dirla tutta questa sarebbe la patria del Barbecue.






Oakland è abitata da un mix di famiglie a medio e alto reddito, celebrità, scrittori e sceneggiatori, musicisti, ex e post-sessantottini, ma anche da tanti giovani e personaggi più o meno alternativi. È una delle città più avanzate dal punto di vista delle politiche sociali e ambientali degli Stati Uniti.







da qui, basta prendere la Bart (metropolitana) e sei a San Francisco in dieci minuti.







Un altro aspetto positivo è che qui l’auto non è necessaria, poiché i trasporti nella Baia sono frequenti e capillari e per muoversi in città, la bici è il mezzo migliore grazie ai Bike Boulevard (altro che le nostre minuscole e spesso interrotte piste ciclabili) e, cosa molto importante, le auto viaggiano a velocità ridotta! La sicurezza ambientale è un aspetto sicuramente molto sentito da queste parti, la raccolta dei rifiuti è totalmente differenziata da decenni e le città sono Nuclear Free (in sostanza, non viene acquistato niente che possa essere collegato all’energia nucleare, come energia o anche prodotti forniti da aziende o istituzioni che utilizzano quella fonte di energia). Le bellezze paesaggistiche sono innumerevoli, dalla Napa e Sonoma Valley e i loro vigneti, all’Oceano Pacifico con la sua forza e grandiosità, dalle spiagge ai percorsi naturalistici. Il cibo è ottimo, c’è una cultura radicata per i prodotti biologici e locali (la California da sola produce il 70% di tutta la frutta e ortaggi del Paese!) e si possono trovare tutte le cucine del mondo. In particolare qui, oltre il 90% dei ristoranti sono attività non collegate a catene, quindi piccoli e genuini.








Le bellezze paesaggistiche sono innumerevoli, dalla Napa e Sonoma Valley e i loro vigneti, all’Oceano Pacifico con la sua forza e grandiosità, dalle spiagge ai percorsi naturalistici. Il cibo è ottimo, c’è una cultura radicata per i prodotti biologici e locali (la California da sola produce il 70% di tutta la frutta e ortaggi del Paese!) e si possono trovare tutte le cucine del mondo. In particolare qui, oltre il 90% dei ristoranti sono attività non collegate a catene, quindi piccoli e genuini.








Micol fra le altre sue molteplici attività lavora into Mix-Media Production, è un artista e anche un'esperta cuoca di nuovissima generazione. Ai suoi molti clienti prepara anche piatti a base di medical marijuana, tesserata legalmente per poterlo fare. Non sorprendetevi troppo, qui in Italia è motivo di dissertazione parlamentare, ma in Europa del nord e soprattutto negli Stati Uniti il suo utilizzo in cucina come medicamento è già una realtà  da diversi anni.






Puntiamo la camera su di lei. Piano americano.






Me : Lo so che oggi sei impegnata ad organizzare il party per il tuo compleanno...non potevo scegliere momento più incasinato...ma avanti, dicci di te.
Micol: Tu non puoi proprio avere idea di quello che ho da fare...devo fare un salto al supermarket per l'ennesima volta, e lascerò il forno acceso... .
Me: ok...non hai tempo...se vuoi rimandiamo...be quite !






Micol : No, dai...vabbhè Sam...ok!!  Un autoscatto veloce, può andar bene ?
Me: : Yess... I'm ready!








Micol : Well... Non so dove cappero sia andato il file che scrivevo ieri come autopresentazione. L'ho    lasciato aperto perche' mi son venuti a prendere degli amici a sorpresa. E voilà...perso.
 E' peso" e pretenzioso quando capita il giorno del compleanno nel bel mezzo del weekend. Comunque, tanto per aggiornarti non lavoro piu' per Mr.Williams dalla fine di febbraio scorso. 
Me: Mr Williams... Robin l'attore se non sbaglio...mamma mia, l'ultima volta che ci siamo viste mi raccontavi...è emozionante solo il sentirlo nominare.






Micol: persona incredibile, vero, praticamente è difficile separare la persona pubblica da quella privata e fra l'altro opportunità di lavoro davvero fantastica :), ma lo sai che io faccio tante cose e non lascio l'esclusiva a nessuna in particolare...Il contratto l'ho fatto scadere e non rinnovato per il semplice motivo che mi sarei dovuta trasferire a NYC e non me la son sentita. Sono un'immigrante, mi sento ancora tale, che cerca di trovare stabilita' qua nella Bay Area e spostarmi di nuovo per il momento non me la sento e non voglio lasciare il far west ed un clima praticamente accettabile 12 months su 12.






Me: Capisco...
Micol : La Bay Area e' un crogiolo di 7milioni di abitanti da tutto il mondo di cui le maggiori citta' sono San Francisco,Oakland,San Jose ( che quasi nessuno lo sa ma e' la piu' grande con un milione di persone itself) di cui fa parte la Silicon Valley. Cosa adoro della Bay Area?! 
Me: brava...dicci, dicci...siamo tutti orecchi, e occhi che leggono.
Micol:  La cultura in generale dovuta dalla multietnicita' e la natura,il VERDE!...La tanto amata "fog"(non e' vero mi sta sui coglioni),fa sì che si vada dalle palme alle sequoie...just like that! I ponti sulla Baia sono fra i piu' breathtaking...dal GoldenGate al BayBridge,San Mateo,San Rafael and BeniciaBridge...






...little link sul Bay Bridge che e' quello che mi connette tra SF e Oakland. Con la famosa interstate 80 che collega NewYork to the West la stessa percorsa durante la bit generation da Jack Kerouac.... . Scusate se è poco ;).


Micol: ...con Mandrews dopo un piccolo ruolo da agente FBI il regista di Brave della Pixar....è un genio !!!




Louis Vuitton in Union Square



Me : ...Wow !...Da quando questa eslcamazione tutta americana è diventata di dominio pubblico ?
Micol:... dai, non divaghiamo...tra un po' arriveranno gli ospiti ed io mi devo sempre fare una doccia e finire di preparare...e al supermercato, quando ci vado al supermercato ??!
Me: ...ok. Sorry.
Micol: Sintetizziamo. Come forse ben sai io vivo in Oakland e lavoro a San francisco. Da Marzo sono parte di IHG Intercontinental Hotel Group[ di qui anche Holiday Inn ne fa parte. Sono food&beverage manager at H.I at Civic Center in the city.





Me:...avrei voglia di chiederti qualcosa sulla musica...ma facciamo notte ! :)
Micol : Eccerto...La musica sinceramente ha visto e considerato come casa la bay area da anni e generi!! Dal funk al metal, vogliamo parlare di Mr.Jimi Handrix??? Della Joplin... at some interesting movement of house music as well, ma non dimentichiamoci tutto il mondo hip hop dove soprattutto in Oakland lo mangiamo con il pane if u know what I mean....
Me: I know, sister. O meglio, lo posso immaginare.


East Oakland -  Graffiti Rocks




Me : bello quando "slanghi"...
Micol: What?
Me: Quando parli di corsa e mischi l'italiano allo slang locale...
Micol : ... già! Dopo un po' succede:),  sono arrivata ad oggi con amici come il Beni B fondatore della ABB records il quale ha prodotto Jezzy Jeff per primo come d.j (Jezzy Jeff era l'amico di Will Smith nel principe di Bel Air...)...non potrò mai ringraziarlo abbastanza per i suoi consigli e il suo appoggio!!! Ho potuto stringere amicizia e contatti con gente del calibro TooShort and Dr.Dre. Fantastico! ... Per quanto sia una fanatica della musica in generale; sto avendo l'opportunita' di esplorare il mondo hip hop veramente da vicino e lo adoro! Respiro quella cultura nelle starde di Oakland sento l'ombra di Tupac.
Me : così da vicino, senza filtri , questo sound deve essere qualcosa di indescrivibile...
Micol : ...non sai chi è Tupac ?????!
Me: sì, no...insomma Micol, lo ammetto. Sono attratta dal genere, ma immensamente ignorante. Va bene così?
Micol: apprezzo l'ammissione :)
Me:  "Tupac Amaru Shakur, conosciuto come Tupac Shakur, Tupac, 2Pac, Pac, MC New York e Makaveli (New York, 16 giugno 1971 – Las Vegas, 13 settembre 1996), è stato un rapper, attore, poeta, produttore e attivista statunitense. Artista rap di grande successo, è considerato uno dei pilastri del genere nonostante la breve carriera e la scomparsa a soli venticinque anni.Tupac ha pubblicato un totale di 24 album, di cui dodici in studio, due dischi dal vivo e dieci raccolte (tutte postume). Molte sue canzoni sono incentrate sulla vita difficile nel ghetto, sul razzismo e su problemi sociali in generale, ma anche sugli scontri con altri rapper, sull'abuso di alcol e droga e sulla violenza tra le gang di strada. Ha venduto più di 120 milioni di copie, la maggior parte delle quali post mortem, guadagnandosi la fama di uno dei migliori rapper di sempre."...cito direttamente da Wikipedia...







Micol : ...è il minimo.
Me: parlami di un posto dove ti rifugi spesso e che ami...
Micol:  Uhm, vediamo. Uno dei mille posti che adoro e' il Joaquin Miller Park just 5min drive from my house. A breve ti prometto che ne parlerò più approfonditamente. Ma non oggi....!!!
Me: ...well, me lo segno. Questo particolare di un'opera che vediamo nella foto qua sotto...è uno dei tuoi lavori ?




 

Micol: Yessssss ! :) Utilizzo quello che posso reciclare con cartone, poi lo unisco allo stucco, al legno e ad una tonnellata di colori spray e non. Alla fine gioco con resina epossidrica (credo si chiami così in italiano)....x il gloss finish... che dici, ti piace ?
Me: Avrei voglia di toccarlo.
Micol: eccola lì, lo sapevo... regressione infantile. Quello che appare complesso si cerca di comprenderlo semplificando lo strumento d'osservazione.
Me: ...perspicace ! :)...ma davvero mi piace. E' difficile spiegare il perchè.







Micol: oh my God....stanno suonando!!!! E chi è adesso???
Me: ...sono io :)
Micol: seeee figurati...dai non scherzare...sono in ritardooooo ! Bisogna che ci lasciamo Sam...
Me: ok dear...Grazie della chiaccherata....Buon compleanno di cuore lovely girl...ci sentiamo presto. Mi verso un bicchiere di vino rosso e brindo a te :) The life will be good...very good tonight !
Micol : thank u so much !!! See you soon...Kisses !






































martedì 7 agosto 2012

Gold on the Ceiling









Oro. Il colore più presente nei dettagli. Quando si parla di un abito, è più facile che sia la scelta per un occasione solenne, ma non è detto. Di sera, in estate o all'inizio dell'autunno, stagione dolcissima e suggestiva, nelle sfumature più calde e opache diventa illuminante, nei toni shine e glam più metallici occorre una personalità che ne smorzi l'arroganza congenita e un incarnato che conservi il ricordo del sole. 








Questo tubino Versace in pelle laminata dorata, l'avevo sottovalutato.






La pelle è morbidissima, di un dorato che a seconda della luce manda riflessi color bronzo.








Un paio di occhiali glitter con montatura trasparente color ambra, bracciali sottili con sfumatura dall'oro brillante satinato a quello opaco, sono accessori che si coordinano benissimo all'insieme e ne sdrammatizzano il tono importante.







Il taglio ripercorre gli standard del classico tubino, con la variante delle spalline con attaccatura alta e profondo scollo sulla schiena.








In questo caso giochiamo sulla stessa tonalità, ma sono innumerevoli gli abbinamenti . A seconda dell'umore e dell'occasione potrebbero esserci sandali etnici , ballerine nere, anfibi , stivali stringati, ... in questo caso marlene indossa un decolletè di morbida gomma glitter con fantasia a rete dorata e plantare in pelle.







 Marlene ha la pelle chiarissima e i capelli rosso carota, eppure, inaspettatamente questo colore dona anche a lei.







Siamo entrambe sorprese. Non ci bastava fosse titolato Versace. Volevamo sentire cosa aveva da dirci una volta indossato. La prima volta da quando si trovava in negozio.








Ci siamo ricordate anche che in effetti fin che non lo si è provato, o lo si è visto indossare, di un abito possiamo parlare solo tecnicamente. Ma questo è estremamente noioso. E ci dà poca emozione.







...A dargli corda, non la finisce più. Sembra avere molte cose da dire.







Ci ha ricordato che possiamo metterci qualsiasi cosa, se restiamo noi stesse. Se poi la petit robe è raffinata, simpatica, elegante, ma anche divertente perchè di un colore diverso dal Noir e comoda come un abbraccio e anche dannatamente sexy. Va ancora meglio.