martedì 24 luglio 2012

In a manner of speaking










La T-shirt nasce come capo maschile nel XIX secolo grazie all'ingegno degli operai che lavoravano nelle stive delle navi che una volta per tutte si liberarono dei famigerati mutandoni con maglia annessa, che erano il loro scomodo indumento da lavoro. Bastò tagliare in due la divisa, all'altezza dei fianchi ricavando dei pantaloni e una maglietta; si pensò poi di far diventare la magliette un semplice capo da utilizzare negli ambienti con temperature calde tagliando le maniche più corte.
L’espressione T-shirt fu dettata appunto dalla forma stilizzata a T  che la maglietta assunse con le maniche corte.
La T-shirt fu poi resa celebre dalla Marina Militare Americana (U.S. Navy) che l’adottò come capo di abbigliamento intimo da indossare sotto la divisa.








 Benchè la T-shirt negli USA cominci a diffondersi incontrando l'entusiasmo della gente per la sua versabilità casual già dai primi anni del ’900, in Europa sarà necessario arrivare alla fine della seconda guerra mondiale; è infatti proprio grazie ai soldati americani sbarcati in Europa che la T-shirt divenne molto popolare anche nel Vecchio Continente.
 








Intorno agli anni ’50, divi del cinema come Marlon Brando, James Dean, Paul Newman  indossandola in diversi film , finirono per renderla il simbolo indiscusso di quella generazione ribelle e anticonformista. Una sorta di manifesto Glamour. La T-shirt venne poi consacrata e trasformata di fatto in un capo di abbigliamento “stand-alone” e non solo “underwear“. In quegli anni nacquero diverse società in Florida che iniziarono a decorare le magliette con nomi di località utilizzando diversi caratteri tipografici.









Attualmente molti  Brands ( in verità, tutti ) sguinzagliano i propri creativi alla ricerca di t-shirt vintage con scritte e disegni da copiare e riproporre sul mercato.












Con il tempo cominciarono ad apparire disegni e loghi personalizzati, ma fu negli anni ’60 che la T-shirt divenne un vero e proprio mezzo espressivo, emblema della Psychedelic art e poi successivamente della Pop art che la utilizzò per comunicare ai mass media il suo messaggio artistico, raffigurando i disegni più disparati, con la famosa tecnica del tie-dyeing.












 L’espressione artistica dagli anni 60 in avanti ha caratterizzato fortemente le T-shirt soprattutto negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna dove furono usate molto spesso come vero e proprio oggetto di comunicazione, a fini pubblicitari, politici, sportivi, sociali, storici.











Oggi la T-shirt è un capo d’abbigliamento fra i più blasonati, al centro di numerose rivisitazioni da parte del mondo della moda, (grandi marchi d’abbigliamento assoldano artisti per creare grafiche originali); indossata in ogni occasione tanto da essere considerata un capo trendy perfino sotto una giacca elegante. Per numerosi artisti si tratta di un mezzo espressivo fra i più contemporanei e quella che viene definita la grafica di una t-shirt spesso è una piccola opera d’arte.










L'infinita possibilità di combinazione delle T-shirt di tessuto, grafica, disegno, colore, messaggio raccoglie milioni di estimatori in tutto il mondo. E' diventata simbolo di una certa cultura street ed è l’elemento di culto di un popolo di fruitori che non fa distinzioni di sesso,cultura, ed età e non la considera più solo un semplice capo d’abbigliamento.









Dal Cinema ai cartoni ,ai miti della Storia, dell'Arte, della musica fino alle citazioni letterarie e allo sport, sembra infinito l’immaginario in cui pescare stampe e frasi evocative che lanciano slogans ironici e provocatori. 








La T-shirt è l’indumento più democratico nella storia della moda insieme al jeans, e mai come all'inizio del nuovo millennio è diventata uno strumento di comunicazione a tutto tondo, che ha scalfito e ampliato la visione di ogni brand.












Le ragazze hanno cominciato ad indossare la t-shirt da bambine, a scuola, all'università. Erano gli anni '70 e i movimenti per la parità facevano le prove anche nell'abbigliamento. Comincia la pratica femminile di misurarsi con i capi maschili, rivisitati ed impreziositi con dettagli più eccentrici. La t-shirt sopra un paio di jeans sono l'articolo più semplice dal quale iniziare a liberarsi da abiti costrittivi e di ostentata femminilità imbalsamata nel ruolo di figlia/moglie/madre. 








Divertenti, dissacranti, ammiccanti: sono le “t-shirt slogan”, ormai autentico “must” del guardaroba che non è più solo estivo. Basta sovrapporle.








Un po' di iniziativa ed un paio di forbici e rigidi colli a V o tondi si aprono in scollature a barca a scoprire le spalle.













Sotto la giacca. Sopra una gonna corta leggermente svasata. Sopra i leggins. Che si intravede appena sotto al pull over size, o attraverso il cardigan aperto.







E' praticamente possibile mixarla con tutto. Sopra i Jeans , e sotto una camicia sempre dello stesso tessuto è il suo ambiente più consueto. Per altri abbinamenti solitamente la t-shirt bianca è in ottimo equilibrio con tutta la scala dei grigi e i lavaggi chiari.





Con quella a sfondo nero accessori più colorati, come una collana pop art o una borsa vitaminica giocano un ottimo contrasto. Con i fluo...sembrerete un'insegna, ma se vi piace, fate pure. :)







Fatene buon uso. Usatele, prestatele, ricordate dove vi hanno portato, cercate di non mischiarle troppo nella lavatrice.















Se le avete scelte voi, vuol dire che vi riguardano.















E se non esiste ancora, inventatevela voi, la vostra T-shirt.














































































Nessun commento:

Posta un commento