lunedì 30 luglio 2012

Yellow




"Il Giallo è dotato di una follia vitale, prorompente, di un'irrazionalità cieca; viene paragonato al suono di una tromba, di una fanfara. Il giallo indica anche eccitazione quindi può essere accostato spesso al rosso ma si differenzia da quest'ultimo."  Vasilij Kandinskij








Kandinsky percepiva la realtà come un'immensa partitura musicale nella quale ogni suono e ogni strumento avesse un colore ed una forma e il tutto fosse armonicamente amalgamato.






" il Giallo rappresenta musicalmente la tromba; il suo tono è squillante, deciso, chiaro,aggressivo, ma incapace di profondità. E' anche simbolo splendente di vivacità e voglia di vivere."






 L'etnologa Olga Ammann scrive : "Il colore dunque vibra: nella sua essenza è melodia. Come tutto, del resto, montagne, alberi, mondi. Goethe diceva che la materia, in ogni suo aspetto, è “musica congelata”. Gli antichi vedevano materia e luce come “aspetti secondari del suono”. In sanscrito, la lingua sacra dell’India, svar (luce) e svara (suono) hanno la medesima radice: anche linguisticamente i due concetti sono connessi."







Marlene è deliziosa in questo tubino primi anni '60 di taglio sartoriale e manica 3/4  in pizzo sangallo giallo limone. Il cappello di paglia rosa pallido con il nastro di una tonalità più chiara di giallo è in armonia perfetta con la montatura degli occhiali con sfumatura bicolore . Sembra cucito su di lei.







"Vasilij Kandinskij ha intitolato una sua opera Il suono giallo. Uno dei suoi obiettivi, come abbiamo detto, era riconoscere in ogni cosa l’interiorità, l’essere. Tuttavia, si lamentava l’artista, “nella nostra epoca materialista, l’esteriorità ha preso il sopravvento. L’uomo non ama essere profondo, preferisce arrestarsi alla superficie che è meno faticosa”. Noi però adesso sappiamo: di fronte a una distesa di papaveri, di girasoli, a un cielo azzurro, cerchiamo di vivere la magia di un mondo che abbiamo depredato anche della sua interiorità. In una indagine condotta negli Stati Uniti, è stato chiesto a circa tremila persone: “Per che cosa vivete?”. Il 94 per cento ha risposto di stare semplicemente sopportando il presente nell’attesa dell’aldilà. Forse un fiore giallo, silenziosamente vibrante, potrebbe farci innamorare della vita."








Personalmente ho una qualche difficoltà congenita con questo colore primario. Amo trovarlo nei dettagli, nei particolari, in un oggetto, nella texture di una parete, indossato da altri. Mi cattura, ma non vibra con me che mi rifugio nei blu, nei verdi, nel grigio chiarissimo e un po' dove mi sento più al sicuro, forse.






L'unica tonalità che sento vicina è il giallo senape...per forza! C'è del blu dentro.
Comunque che il giallo sia vicino o meno alla tua frequenza, è ammaliante, vitaminico, allegro, spumeggiante. 
Il contrasto vistoso con il nero effetto ape o vespa, adesso più che mai evitabile, finiti gli anni '80 e i cugini più sobri '90 è fortunatamente finito in prescrizione. L'accostamento dei due colori è sopportabile, a parer mio solo nel caso che una delle due tinte importanti sia presente in minima quasi impercettibile misura, e nel ruolo di cornice dell'altro.
Questo delizioso tubino misto seta di Moschino color giallo melone è stato scelto dalla ragazza che lo indossa due foto sopra per un concerto a Cortona di un amico americano.






La mia amica Daniela che fa la grafica a Ginevra non sta sorseggiando Gin, nè scotch. E' mattina, e nel bicchiere destinato al Cuba Libre c'è dell'acqua minerale naturale, e dopo un cappuccino con abbondante spolverata di cacao, ci sta. Eccome se ci sta. Ed è perfetta in questo inseguimento folle fra zebre e conigli neri su sfondo bianco neve. Il cardigan verde equilibra il gioco, ed è la cornice. Allo sfondo giallo acido della sciarpa di cotone è affidata tutta l'energia dinamica dell'insieme. Grazie a lui si stanno muovendo. Sono vivi.
Gli occhi da cerbiatta sono semi svelati dalle lenti di un paio di occhiali dalla montatura bicolore originali anni 60.








Effetto biscotto. Design. Molto mezza stagione. Combinazione sulle corde del mood di una mattina o di un pomeriggio indaffarati, non importa se assolati. Il sole semmai lo porterete voi, in qualsiasi ambiente metterete piede. Con l'aggiunta di dettagli lucidi come una busta in vernice sempre nella tonalità del cuoio o del senape, uno stivale o meglio una francesina bicolore, è un abbinamento divertente anche per una sera leggera e non impegnativa. Il gioco delicato delle gradazioni di colore pastellate acquista energia e movimento dalla plissettatura sovrapposta della gonna cotone misto lino a vita alta.








A volte una canotta elasticizzata con profilatura di micro quadretti vichy è parente di una gonna della stessa tonalità che c'eravamo dimenticate di avere, perchè non sapevamo come abbinare.







La giacca di lino grezzo che faceva parte di un tailleur anni '60, la possiamo mettere da sola sopra il jeans.
E' un pezzo autonomo, non ha bisogno d'incoraggiamenti.








Marlene stringe una borsa in cavallino color senape Maliparmi con cuciture a vista. 








La giacca fa parte di un tailler fine anni '50 in leggero velluto a macro coste, con bottoni dello stesso tessuto.








Il foulard etnico sopra la t-shirt nera le dona un allure moderna e ariosa e le Converse basse di una tonalità più accesa svecchiano sportivamente un outfit che tradizionalmente sarebbe formale.








Povera Marlene :).... sono abituata alla sua espressione di protesta, quando passa da me e mi trova già pronta a scattare con la macchina fotografica, ma dura poco, perchè poi si diverte. E l'ho sempre vinta io.








Io e Sara siamo cresciute insieme. Per noi vederci anche pochi minuti è un esercizio di riallineamento con le priorità. Siamo amiche da 23 anni. Ognuna conosce gli scheletri nell'armadio dell'altra e ogni tanto ne apre le ante per dargli un po' di ricambio d'aria.







L'accordo è estremamente semplice ed essenziale. Grigio tortora e giallo, con l'incursione nelle righe trasversali della maglia asimmetrica di un po' di bianco che lega e mette le cose in chiaro.
Il foulard è di impalpabile seta gialla a micro pois con una cornice nera e bianca che ricalca il gioco delle righe. La spilla è opera di Sara, che da qualche anno con materiali di recupero come plastica, rame e gomma confeziona bigiotteria e oggetti design.








Anna Maria indossa una giacca di lino con stampa floreale e sotto una camicia giallo uovo di pizzo sangallo , di una tonalità sorella dei fiori arancio anni '70 di cui è disseminata..








La t-shirt a maniche lunghe è una buona soluzione le sere d'estate, tardi , in motorino, quando s'alza il libeccio ma è ancora troppo caldo per aggiungere altro.E ci si muove. E tutto si muove. E vorremmo continuare a muoverci. Senza interruzioni.






La storica marca Ocean Star sfoggia sulla parte posteriore della T.shirt una stampa retro anni '60 che un giorno non sarebbe troppo insolito aver voglia di incorniciare ed appendere ad una parete. Da sola o insieme ad altre meraviglie dell'illustrazione.








Il particolare che amo ? La testa scapigliata del tatuatore. Il suo impegno.







Nicola adesso vive a Londra. lo rivedrò fra qualche mese. Spesso lui entra da me vestito in un modo e poi esce vestito in un altro.






Il giallo mostarda è la sua tonalità.





Indubbiamente... . :)

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