venerdì 12 aprile 2013

Candy











La glassa all'acqua è un composto lucido dal colore soft, realizzato con zucchero a velo sciolto in acqua calda.
E' una delle preparazioni più utilizzate in pasticceria per decorare i dolci e viene usata soprattutto per ricoprire biscotti, piccoli dolcetti (tipo cupcake) e torte.
Può essere utilizzata al naturale (bianca), oppure multicolor, aggiungendo coloranti alimentari.
Questa primavera in ritardo mette voglia di abbandonare lana e tessuti ispidi e rivestirsi di glassa colorata.
In un gioco di abbinamenti teneri di blocchi di pantoni definiti, dove c'è un dominante che genera un contrasto fresco o una scala di variazioni minime sulla stessa nota di colore .








E' un accento infantile. Come negli acquarelli, il colore si fa aereo, perde pesantezza, abbandona per scelta il suo peso specifico.








Gli apripista sono i toni neutri, pastellati e glassati dal sapore cinquanta/sessanta. Quell' aura soft e candita un po' esasperata che va da tutta la gamma del cipria allo champagne rosè, per poi prendere quota con pantoni di colore più decisi e fruttati. Con l'aggiunta del verde menta, il verde mela, il verde prato. Il verde insomma.











La psichedelia è un divertimento che si aggiunge, se si ha l'umore giusto. Mescolato con follia a colori e stampe optical senza ritegno.




La tentazione fluo ritorna ma è più dolce, tenera, infantile. Fa da terreno a scritte, frasi, dichiarazioni. Si trova bene su t-shirts e  felpe. Su qualcosa di morbido e soffice, insomma. Qualcosa che protegge.


Le combinazioni sono infinite. E' giusto che ognuno abbia le sue predilette.
Fra le tante, le mie sono ( anche ) :
Viola ( nella tonaltà più calda della violetta e quella più intensa dell'indaco)  +
Verde ( con temperamento, nella tonalità dell'erba, foresta, menta fredda e Lime) +
Rosa ( nei toni accesi e teneri del chewing-gum, sorbetto, fluo e peau d'ange) =
Tenerezza riflessiva e divertita.
Due parole sul colore Rosa con cui ho fatto pace solo da qualche anno.
   Il Rosa è il colore dell'ottimismo, anticrisi per diritto cromatico, questa tonalità viene utilizzata da sempre per distinguere tutto ciò che appartiene al mondo femminile. Da piccole è stata negli anni passati quasi una costrizione, indossarlo. Crescendo, se diventa una scelta , agisce in maniera spiccata sul sistema nervoso rilassandolo e migliorando la vista.





Le microincursioni sporadiche di altri colori funzionano, ma non devono squilibrare il quadro, per come l'avete pensato e sentito.
La regola dei tre colori funziona sempre. Che sia una scala su nuances diverse dello stesso o una partita di contrasti, basta cercare l'equilibrio e se anche di fretta, guardandovi allo specchio vi sorridete, allora vuol dire che l'energia c'è, tutto a posto.




Certi dettagli come ad esempio una fascia fra i capelli ottenuta con una bandana con fantasia etnica nera e una cintura sottile dello stesso colore che segna , ma non stringe, sdrammatizzano l'effetto totalitario della scelta di un unico colore.





 Colore-non colore per eccellenza il fondo bianco è come una tela. Poco importa se il tessuto è un piquè con motivi in rilievo distribuiti su tutta la trama dell'abito o se il disegno si isola cercandosi un centro o uno spazio proprio ed esclusivo.


























Il cavallo fuggito dalla giostra è sicuramente un elemento forte. Ma è talmente kitch e fuori luogo poggiato sulla blusa di tessuto grezzo di cotone che diventa un fregio magico e incantato. Nel posto giusto.







Il bianco è sempre e comunque sicuramente un trait d'union gentile fra anime di colori distanti, come ad esempio il rosa e l'azzurro.
Il Bianco coadiuva, rende possibile l'incontro dove c'è una distanza, se ne cura perchè avvenga.






Ecco che il quadro rosa lavorato si accosta al tricot blu intenso e al profilo rigido  trapezio di una borsa di panna montata.

" liberate i vostri figli e le vostre figlie/ la siepe è alta/ ma nel buco c'è acqua/ puoi averne un pò quando te la offrono/ niente di sacro, ma è una vita. ..."







" è un uragano sin dal principio/ e pensa di essere fatta di zucchero. ..."

Fiori ologrammati sulla giacchina corta di seta sull'abito gessato bianco e rosa pink. La montatura anni '60 degli occhiali , la borsa profilata in tessuto e pelle, idem. La chiave è un ciclamino fresco abbinato ad un caramello che compare a tratti, tutto in armonioso accordo cromatico e grafico.







Torna la regola del tre con una variante minima. Bianco, ciclamino, caramello e l'incursione sfumatae sporadica del verde nella stampa ad ologramma.







Con la giusta dose di ironia e sfrontatezza quanto basta,  un gilet di morbida nappa color panna stempera l'impatto dei pantaloni classici a sigaretta di trama mista seta/cotone e rivela tutto il suo eclettismo. La particolare solenne verticalità data dalla successione di bottoni si ammorbidisce con il pas de deux fra la t-shirt  e gli infradito precoci nella stessa tonalità cioccolato.







Azzurro e giallo scuolabus. Giallo taxi newyorkese. Un tubino in fresco di lana, mocassini con piccolo tacco e nappine, foulard di seta  con motivi optical nella stessa tonalità di giallo e la buona calda presenza del marrone terra di Siena.









Poi la tenerezza. Il cipria leggermente aranciato. Nella consistenza commovente dello Chiffon, che sembra invitarci a movimenti più lenti, eleganti.







E' di nuovo primavera. Questa primavera. Un nuovo inizio.
Siamo ancora invischiati nel recinto delle tinte pastose e scure dell'inverno.
Ma tutti i colori adesso declinano naturalmente nei toni neutri. Si diluiscono e si accendono in un altalena divertente di abbinamenti fruttati ma ancora teneri.
 La sobrietà non è triste. E' allegra, è pulita , è un'esigenza del corpo, del cuore e della mente.




















































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